Spesso siamo portati a pensare che il dolore emotivo sia qualcosa di diverso e separato da quello fisico.
Se malauguratamente dovessimo romperci una gamba, ad esempio, correremmo subito al Pronto Soccorso, seguiremmo tutte le prescrizioni del medico, probabilmente ci prenderemo cura di noi e non ci aspetteremmo dopo un giorno o due di stare miracolosamente bene , come se nulla fosse successo.
Soprattutto, non penseremmo che il medico ci debba risolvere la frattura istantaneamente, come per magia.
Ecco, quasi mai facciamo lo stesso per i dolori e le ferite dell’anima, della psiche.
Il più delle volte pretendiamo di essere efficienti al 100% e camminiamo sopra le fratture, ignorandole con incuria.
A volte, in qualche modo la psiche si aggiusta e si cicatrizza, non sempre in maniera ottimale.
Altre volte, invece, il dolore continua a peggiorare ed aumentare per attirare la nostra attenzione:” Eccomi sono qui!”, dice, ” Non ti accorgi che c’è qualcosa di rotto? Aiutami !!!”
E no…noi continuiamo a ignorarlo beatamente, perché è così che ci hanno insegnato; è questo che la società si aspetta da noi.
È difficile crederlo, ma il più delle volte il momento in cui il dolore si fa forte e insopportabile è un momento prezioso che ci costringe a guardare e prendere consapevolezza delle fratture, delle ferite.
Allora, forse, potremo trattare i nostri squarci emotivi con lo stesso rispetto e attenzione che dedicheremmo ad una gamba rotta ( a volte a un trauma fisico ben peggiore).
Ci vuole amore, tempo, cura, pazienza e gli strumenti giusti per guarire.
Si ha paura a far ciò…perché il dolore emotivo è sempre stato etichettato come “pazzia” nella società occidentale moderna.
Vi svelo un segreto: non si diventa pazzi nel trattarsi con amore e rispetto.
Non rischiamo, se, con coraggio, prendiamo atto che c’è qualcosa di rotto o storto e responsabilmente facciamo di tutto per prendercene cura.
La pazzia è voler correre con una gamba rotta, gonfia e dolorante. La pazzia è ignorare il dolore e vederlo come un nemico scomodo da eliminare al più presto.
Così sì, che si diventa pazzi.
Un abbraccio sincero
Dott.ssa Gemma Federica Madaschi
Life & Spiritual Coach
Psicologa clinica
Psicoterapeuta ad indirizzo bioenergetico
Conduttrice di Classi di esercizi di bioenergetica
Mindfulness Educator