Il corpo è la nostra casa: sede di memorie, sensazioni, emozioni e messaggi preziosi.

Il corpo come tempio sacro, sede inviolabile della nostra anima e veicolo della sua libera espressione.

Il corpo come prigione: quando non lo ascoltiamo, lo neghiamo, lo sopprimiamo, lo zittiamo, lo costringiamo, non ne rispettiamo i bisogni.

Le emozioni che non riusciamo ad esprimere spesso rimangono intrappolate nel corpo sotto forma di tensioni muscolari e somatiche che con il passare del tempo, diventano croniche, limitando la vitalità e la sensibilità dell’organismo.

All’interno dei percorsi di crescita personale, vi è la possibilità di lavorare con il corpo, affiancando alla comunicazione verbale peculiari esercizi ed esperienze corporee (tratti dalla Mindfulness, dalla Bioenergetica, da diversi tipi di meditazione dinamica e da tecniche teatrali e psicodrammatiche) in grado di potenziare e catalizzare il processo di presa di consapevolezza e di evoluzione.

Mente e corpo sono funzionalmente identici: ciò che accade nella mente riflette ciò che avviene nel corpo e viceversa. La mente è incarnata nel corpo e quest’ultimo è pervaso dalla mente, anche se troppo spesso ce ne scordiamo o ne abbiamo paura, con conseguente alienazione dalle nostre sensazioni autentiche e dal contatto con una bussola importante che ci orienterebbe ottimamente nel mare dell’esistenza.

Riconnetterci quindi con il corporeo, imparare ad ascoltarne i bisogni, accoglierli ed esprimerli senza pregiudizio alcuno, è un passo importante affinché anima e corpo non siano in conflitto ma possano armoniosamente integrarsi per fornirci un maggior senso di benessere, vitalità e serenità nel vivere.

 

Se un’emozione può creare un’azione fisica, allora replicando quell’azione fisica è possibile ricreare l’emozione.

Chuck Palahniuk