La vita è un fluire complesso di eventi, esperienze e accadimenti. La nostra esperienza si intreccia con quella altrui, generando campi di influenze multiformi, articolate e dinamiche.
Ogni persona al mondo, anche la più fortunata, può affrontare nell’arco della sua esistenza momenti complicati, a volte anche dolorosi e difficili da gestire in totale autonomia.
Solitamente, le prime persone alle quali ci rivolgiamo nei momenti di impasse o sconforto sono i familiari e gli amici, risorse affettive importanti e insostituibili. Non è detto, però, che tali persone riescano a comprendere a fondo il nostro disagio, né che siano in possesso degli strumenti utili ad aiutarci nella sua risoluzione.
A volte, inoltre, può essere necessario giungere alla consapevolezza che il passato ha un potente impatto sul presente e che le modalità relazionali apprese durante l’infanzia potrebbero non essere quelle più ottimali nella nostra vita adulta. Se ci si ritrova in modalità cristallizzate e rigide di affrontare le sfide esistenziali, se reagiamo ai conflitti e alle difficoltà generando sempre gli stessi automatismi e se rimaniamo inchiodati a ruoli con i quali ci identifichiamo in maniera totalizzante, rischiamo di essere ampiamente limitati nell’espressione del nostro pieno potenziale vitale, con conseguente senso di frustrazione e poca soddisfazione nel vivere la vita.
Divenire invece coscienti dei propri automatismi e dei nodi emotivi legati al passato, consente di acquisire l’accettazione necessaria a comprenderne il senso e attuare quindi una reale trasformazione nella propria esistenza, giacché possiamo cambiare soltanto ciò che accettiamo, senza rifiutarlo o negarlo.
Non possiamo cambiare nulla se prima non l’accettiamo. La condanna non libera, opprime
C.G. Jung
Decidere di intraprendere un percorso di crescita personale significa essere disposti a mettere in discussione le nostre conoscenze pregresse sulla vita e sul modo di affrontarla, significa aprire uno spiraglio a nuove modalità di esistere, nella consapevolezza che non si tratta di perdere parti di noi stessi, ma, al contrario, di avere più opzioni di scelta nell’affrontare le intemperie e gli ostacoli che ognuno prima o poi si trova ad affrontare nel viaggio esistenziale.
Se è vero che non è possibile avere il controllo totale su ciò che ci accade e soprattutto sulle altre persone, è altresì vero che possiamo potenziare la padronanza di noi stessi e delle nostre azioni/reazioni, in modo che siano in armonia con la nostra natura autentica e abbiano un impatto il più efficace possibile sul mondo esterno.
Possiamo, quindi, prendere in mano il timone della nostra esistenza, accogliere il bambino/a interiore che abita dentro di noi, spesso trascurato, prendercene cura ed essere per lui/lei genitori amorevoli e responsivi capaci di amore incondizionato.
Qualunque cosa accada, insomma, possiamo essere i migliori amici di noi stessi e starci vicino!
Vi fu un tempo in cui facevi domande perché cercavi risposte, ed eri felice quando le ottenevi.
Torna bambino: chiedi ancora.
C.S. Lewis